Lavoro: il Direttivo di Confagricoltura decide di riaprire le trattative per il rinnovo dei contratti provinciali di lavoro per gli operai agricoli
Il Comitato direttivo di Confagricoltura, riunito a Roma lo scorso 26 ottobre sotto la presidenza di Mario Guidi, ha affrontato la questione dei rinnovi dei contratti provinciali di lavoro per gli operai agricoli, alla luce del quadro normativo delineatosi a seguito della definitiva approvazione del disegno di legge sul caporalato.
Pur sottolineando, ancora una volta, la piena condivisione delle finalità della legge – lotta al caporalato ed allo sfruttamento del lavoro – l’organo direttivo di Confagricoltura ha ribadito le proprie preoccupazioni in merito ad un provvedimento che rischia di trattare con lo stesso rigore punitivo chi, con violenza e minaccia, sfrutta i lavoratori e li sottopone a trattamenti degradanti e disumani e i datori di lavoro che assumono e assicurano regolarmente i propri dipendenti ed occasionalmente incorrono in violazioni lievi e meramente formali della normativa legale e contrattuale in materia di retribuzione, orario di lavoro, igiene e sicurezza sul lavoro.
Preoccupazioni che, peraltro, non devono riguardare solo le imprese agricole, ma tutti i datori di lavoro privati, di ogni settore, compresi quelli domestici e finanche i datori di lavoro pubblico, considerata la generale applicazione della norma penale ricordata.
Per tale ragione Confagricoltura vigilerà attentamente sull’applicazione delle nuove disposizioni legislative pronta a sollevare la questione di legittimità costituzionale qualora i rigori della legge andassero a colpire non i veri criminali, ma i datori di lavoro che cercano di rispettare le regole.
Per quanto riguarda i contratti provinciali di lavoro, Il Comitato direttivo, con senso di responsabilità verso i collaboratori delle proprie aziende, che non devono veder compromessi i propri diritti, ha deciso all’unanimità di invitare le sedi territoriali dell’Organizzazione a riprendere i negoziati coi sindacati dei lavoratori per il rinnovo dei CPL, nel rispetto dell’autonomia negoziale provinciale.