Allevamento bovino: -40 per cento di fieno (causa siccità) ma il settore è in buona salute
Confagricoltura: “La parola d’ordine è lavorare per garantire un approvvigionamento adeguato alla grande distribuzione e rendere i prezzi competitivi”
Firenze, 2 gennaio 2018– La siccità degli ultimi mesi ha inciso indirettamente anche sull’allevamento da carne bovina: quel 40 per cento in meno di fieno prodotto dalle aziende ha reso necessario il ricorso all’acquisto di fieno a cui si dovrà imputare un leggero aumento dei prezzi di vendita della carne.
“In generale però il comparto bovino toscano è in buona salute, con un aumento della vendita della chianina”, spiegano da Confagricoltura.
La Toscana può contare su oltre 20 mila capi di chianina, circa il 50% del totale degli iscritti al libro genealogico, e il numero sarà incrementato ancora nei prossimi due anni. Ma un buon riscontro lo ha anche il mercato dei selezionati di razza che servono agli allevamenti che vogliono incrementare il loro numero di capi e che si trovano principalmente in Italia Centrale.
"Quel che manca alla Toscana è una vera filiera – commenta Nicola Ciuffi, presidente regionale della sezione bovini di Confagricoltura - ognuno vende il suo prodotto senza che ci sia una organizzazione capillare che possa proporre sul mercato quantitativi importanti. Abbiamo in definitiva volumi che non possono garantire un approvvigionamento adeguato alla grande distribuzione. Concentrare l’offerta potrebbe invece aumentare i prezzi rendendo competitivi i nostri prodotti, dobbiamo lavorare per fare rete”.