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Conferenza regionale sull’agricoltura toscana e sullo sviluppo rurale
29.03.2017

Conferenza regionale sull’agricoltura toscana e sullo sviluppo rurale

L'AGRICOLTURA TOSCANA PENSA AL FUTURO CON LA CONFERENZA REGIONALE

di Costanza Baldini

Il 5 e 6 aprile prossimi presso il Real Collegio di  Lucca si terrà la conferenza regionale sull’agricoltura toscana. Per due giorni il mondo agricolo si incontrerà per fare il punto sullo stato di salute del comparto e per gettare le basi su cui lavorare nei prossimi anni. A Lucca dialogheranno il Commissario Europeo per l'agricoltura Phil Hogan, il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina, il Presidente della XIII commissione agricoltura della Camera Luca Sani, il vicepresidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo Paolo De Castro, il vice presidente della Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori del Parlamento europeo Nicola Danti, l'assessore regionale all'agricoltura Marco remaschi e i rappresentanti istituzionali dei settori agricolo, agroalimentare, forestale e delle sviluppo rurale della Toscana.

Secondo i dati del rapporto Irpet nel confronto con la Toscana del 2006 (anno dell'ultima conferenza dell'agricoltura in Toscana) l’agricoltura e l’agroalimentare hanno mantenuto inalterati i livelli di produzione e valoreIl trennio 2010-2012 epicentro della crisi sembra ormai superato. Attualmente il valore del settore ammonta a 3,2 miliardi di euro di cui 2 miliardi (pari al 70%) sono da attribuire alla parte strettamente agricola. Sono 72 mila le imprese agricole della Toscana, 51.000 gli occupatiL’export ha un valore di 1,8 miliardi di euro e corrisponde al 6% delle esportazioni agroalimentari italiane. I paesi privilegiati sono Stati Uniti, seguiti da Germania, Regno Unito, Francia e Canada.

temi caldi al centro della due giorni lucchese sono: i mutamenti climatici, le dinamiche istituzionali, gli andamenti di mercato delle principali filiere, innovazione e trasferimento delle conoscenze, cooperazione, agrobiodiversità, prodotti di qualità e promozione, tradizione e sostenibilità alimentare, sviluppo e vivibilità delle aree rurali, nel tentativo di mettere a fuoco i punti critici e trovare tutti insieme delle possibili soluzioni in una prospettiva di medio e lungo periodo.